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On line to: 14.12.1999


Velocita' di reazione.



È un dato di fatto:gli uomini non impiegano molto tempo a sostituire una donna importante con un'altra. Per vendetta. Perche preferiscono agire che riflettere. Per bisogno di dimostrare di poter ancora essere amati.
di PATRICIA GANDIN

Riusciamo a immaginare Cecilia del tutto indifferente, con sentimenti simili a un grande lago tranquillo, nel momento in cui viene divulgata l'appassionata storia d'amore del marito Nicolas, a soli due mesi dal divorzio per il quale lui sembrava aver sofferto come un cane? "Ma certo che no», risponde chi ha sperimentato -al di fuori dello scalpore mediatico la sua stessa situazione. "E molto doloroso ammetterlo», racconta Anna, 35 anni e due figli, "ma da quando il mio ex marito fila d'amore e d'accordo con la sua nuova compagna, tengo le dita incrociate sperando che lei lo molli o che magari sia lui ad andarsene. In poche parole: che la loro felicità non duri a lungo. Quanto a me, mi sento inchiodata alle mie nuove responsabilità di donna single e faccio fatica a proiettarmi nel futuro, a immaginarmi un nuovo amore. Ho lasciato Piero quattro mesi fa, dopo due anni di sforzi per salvare il nostro matrimonio, ma improvvisamente mi sembra di essere io quella abbandonata". Ines, 29 anni, ammette la propria rabbia all'idea che il suo ex stia vivendo una storia idilliaca poco tempo dopo aver chiuso con lei: «Ci siamo sbranati a vicenda ed eccolo tutto dolce e premuroso con una ragazza bellissima e biondissima (io sono mora) che si è trasferita da lui tre settimane dopo che me ne sono andata io». La velocità di reazione esibita dalla persona con cui non si vuole più formare una coppia, insomma può risultare davvero dolorosa: «Molti uomini preferiscono l'azione alla riflessione e puntano subito a trovarsi qualcuno», spiega lo psichiatra Serge Hefez. «Le donne sono pronte a impegnarsi di nuovo solo dopo aver capito chiaramente il perchè del fallimento della loro unione. Le donne differenziano il proprio stato affettivo in base agli uomini che hanno incontrato. Gli uomini, invece, SOno innamorati dell'amore: spesso la donna, indipendente- mente da chi sia, diventa un pretesto per dimostrare che possorio amare ed essere amati». E così spesso mostrano sete di vendetta e scelgono una compagna più giovane e più bella della precedente. Altri si aggrappano alla prima venuta, giusto per non rimanere da soli. «Ero contenta che Giovanni avesse smesso di soffrire per colpa mia, ma mi sono sentita sminuita quando mi ha presentato Marina, una donna banale e senza un briciolo di fascino. Come poteva amare quel genere di donna, dopo essere stato con me?», si lamenta Beatrice, 39 anni. «Un nuovo matrimonio in quattro e quattr'otto non è mai una buona idea», mette in guardia la psicanalista e docente di psicopatologia Gisèle Harrus-Revidi. Le donne riemergono molto spesso già distrutte dal divorzio, anche se nella maggior parte dei casi l'hanno voluto: «Raramente ne escono con disinvoltura. Per lo più si trovano a combattere una lunga e dolorosa battaglia, nel corso della quale tentano di recuperare i sentimenti, si pongono mille domande e sono in preda a mille dubbi ed esitazioni», spiega la psicanalista e psicologa Sylviane Giampino: «Quando al processo psichico del lutto della coppia e al senso di responsabilità per aver rotto il matrimonio si aggiunge la sofferenza di vedersi rapidamente rimpiazzate,ecco che la situazione diventa quasi intollerabile.
Tanto più che le statistiche sono ,molto chiare: le donne fanno più fatica a riformare una coppia rispetto agli uomini. Sanno anche che il divorzio rischia di impoverirle e che le responsabilità familiari potrebbero schiacciarle». Eppure le donne fanno fatica a esprimere lo sgomento e il sentimento di ingisstizia nel vedere l'ex partner che si getta fra le braccia di un nuovo amore mentre loro sono ancora impegnate a leccarsi le ferite: «Dal momento che sono state loro a decidere la rottura, la loro sofferenza non appare socialmente accettabile», sottolinea la dottoressa Stephanie Hahusseau,psichiatra e psicoterapeuta. «1 motivi della separazione vengono spesso criticati o fraintesi: si rimprovera alle donne di aver fatto naufragare la coppia o la famiglia. Se in più quelle stesse donne osassero rimproverare all'ex compagno di essersi ripreso troppo alla svelta...». Il silenzio è quindi d'obbligo. Ma non per questo la ferita appare meno dolorosa. Dove si nasconde? Nel cuore del nostro narcisismo, che subisce un durissimo colpo: «Fa piacere sentirsi insostituibili», osserva Gisèle Harrus-Revidi. «Proviamo un piacere sottile, anche un po' sadico, a immaginare di aver lasciato nel partner una traccia indelebile». Se il nostro partner ha giurato e spergiurato di amarci e di non poter fare a meno di noi, ecco che è facile cadere dal piedestallo non appena ci rendiamo conto che ci ha rapidamente sostituito, consolandosi a tempo di record. Ci ha cancellato e noi ci sentiamo annullate. Desiderio di onnipotenza, egoismo, individualismo? Rendersi conto di essere intercambiabili può risultare decisamente destabilizzante.
Ed è vero a tal punto che a volte chi ha lasciato decide di fare marcia indietro, come è accaduto una volta a Cecilia, quando nel maggio 2006 il marito è stato notato in compagnia di una giornalista di Le Figaro. «Mostrando interesse per un'altra donna, alcuni uomini ritornano desiderabili agli occhi della propria compagna, la cui decisione di andarsene non è magari ancora definitiva, a condizione ovviamente che non si parli di un totale disamore», conferma Frederique Hedon, terapeuta della coppia e sessuologa: «L'oggetto disinvestito riacquista interesse, così come una bambina non vuole che nessuno giochi con la bambola che ha appena buttatovia! Gli adulti si sforzano di ragionare ma il sentimento di espropriazione rimane sempre molto forte». Può risultare molto dolorosa anche la consapevolezza che l'amore sia così facilmente riproducibile. «Le donne sono molto legate al concetto di amore eterno», spiega Sylviane Giampino: «Sono molto sensibili alla questione della carenza affettiva e dell'abbandono, forse perche le bambine vengono svezzate prima e spinte a diventare autonome con maggior rapidità rispetto ai maschi. In loro rimane sempre qualcosa di "non soddisfatto". Se il sentimento d'amore si spegne, le donne rivendicano la separazione, ma al tempo stesso ne hanno molta paura». «Non capivo più se avevo fatto bene a divorziare, ad avanzare così tante pretese», sbotta Claudia, 32 anni: «Mi mettevo nei panni della sua nuova fidanzata e mi chiedevo: che cos'ha lui che io non ho saputo vedere? Forse ho mollato tutto troppo in fretta». Il dubbio fa comunque parte della rottura: «È presente prima della decisione ma anche dopo, e per un lungo periodo», dichiara stephanie Hahusseau: «Si lascia l'altro quando per lui si provano più emozioni negative che positive, ma si tratta di uno stato in continua evoluzione, che fluttua con il passare del tempo».
L'arrivo di una nuova compagna nel cuore dell'ex assesta tuttavia un duro colpo e comporta una certezza: la rottura è compiuta. Rifiutare qualcuno non significa necessariamente rompere tutti i legami: «Quando il rapporto di coppia è stato molto forte, in ciascuno dei partner si è venuto a creare un "io" generato dal desiderio dell'altro. Lasciandosi, non si può recidere questa parte di se. Quando l'altro ama una terza persona/questo "io" rischia di andare in pezzi, con conseguente rischio di depressione e angoscia, se non si ha il tempo necessàrio per ristabilire una propria identità personale», spiega il neuropsichiatra e psicologo Jean-Michel Oughourlian. «Pensavo sempre e soltanto a lui, pensieri molto cupi,e parlavo soltanto di lui, in termini molto amari», ricorda Corinna,43 anni: «Come se la sua nuova vita sentimentale mi avesse sommerso.
come se io non esistessi più per me stessa, dopo aver fatto davvero di tuttQ per fuggire e riacquistare la mia libertà. Ero patetica e incontrollabile». In effetti, la ragione e la saggezza non hanno un peso particolarmente rilevante: «Dopo la rottura sussiste una specie di passione, la cosiddetta passione-rivale», continua il dottor Oughourlian: «La nozione di potere è indissociabile dalla coppia, a partire dalla sua formazione e fino alla rottura, ma anche oltre. È difficile separarsi dal nemico e lasciare il ring», conferma il neuropsichiatra. Ecco perche è facile arrivare a reazioni poco edificanti: «Quando scoprono di essere state sostituite non appena se pe sono andate, le donne tendono a trascinare per le lunghe il divorzio che loro stesse hanno richiesto», fa notare l'avvocato Brigitte Rozen. «Non vogliono più raggiungere un accordo, chiedono un sacco di soldi...tutto diventa eccessivo. Immaginano l'ex marito in una sorta di luna di miele, impegnato a corteggiare un'altra donna, mentre loro l'hanno lasciato perche lui non era più capace di vivere accanto a loro. Entra in gioco anche l'angoscia di perdere qualcosa dal punto di vista materiale, perche l'uomo deve occuparsi della nuova compagna, magari anche dei nuovi figli». Il problema si fa ancora più complesso nel caso in cui l'ex scocchi qualche freccia vendicativa destinata a colpire il bersaglio. Abbiamo notato tutti che Carla (Bruni) e Cecilia indossavano lo stesso anello: «Nicolas Sarkozy non è il solo ad aver commesso questo imperdonabile errore», esclama il dottor Oughourlian. «È un messaggio molto chiaro, che sta a significare: tutto si confonde, tutto ha 10 stesso valore. A quel punto nulla ha più valore, perche la vita è solo una questione di confronti». Secondo Robert Neuburger, psichiatra e psicanalista, la situazione è ancora peggiore: «Ci si attacca ai "rituali amorosi" con un pizzico di perfidia: che cosa nutre una coppia e la rende unica? Dei valori comuni ma soprattutto dei rituali, un particolare modo di marcare il territorio amoroso per differenziarlo dal mondo esterno. I regali,i luoghi frequentati, i nomignoli affettuosi con i quali ci si chiama... È molto grave polverizzare tutto questo. L'ex compagna ne esce profondamente ferita, ma anche quella nuova. Voler ferire la donna che se n'è andata sta a indicare che quella stessa donna conta ancora, che la rabbia non si è ancora placata, che non si è ancora fatto tabula rasa del passato». Perche divorziare non prova che la separazione ha avuto luogo davvero. È quello che sostengono gli esperti della coppia. Sia per chi viene lasciato che per chi ha lasciato, il senso di fallimento non viene necessariamente riassorbito, e non è detto che le frustrazioni siano state superate: «Si può parlare di un "buon" divorzio quando il distacco psichico ha già avuto luogo, quando i due protagonisti sono disponibili per aprirsi a nuove storie. Altrimenti si tratta semplicemente di una tappa legale», sostiene il dottor Neuburger.
L'amore che aveva unito i partner li separa violentemente: la storia non è ancora finita e si carica di affetti inconsci, si trasforma, risulta reattiva ed esacerbata sulla scia degli eventi. «Con Carla faccio sul serio», giura il Presidentefrancese. «Anch'io voglio sposarmi», aveva allora affermato Cecilia. Sono entrambi in competizione l'uno contro l'altra... «Ci vogliono in media cinque anni perche il rapporto diventi amichevole, pacificato...»,calcola il dottor J.D. Nasio, psichiatra. Cinque anni. In Francia, tanto dura il mandato di un Presidente.

Patricia Gandin

Articoli tratti da:
Elle Coppia, pag. 281,282,284


Ultimo aggiornamento: 09-03-2010 Per contatti mail:   webmaster@dionisia.com Ultimo aggiornamento: 09-03-2010




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